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DESCRIZIONE DELLE FESTE RELIGIOSE
(Cliccando sulle immagini si possono vedere le foto della
festa) |
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Nei tempi addietro, regnava una grande miseria tra la gente e solo le famiglie
economicamente più agiate si prestavano a dare qualcosa da mangiare
ai poveri. La festa di S. Giuseppe, un tempo una delle più importanti, era infatti un giorno di abbondanza per tutti i poveri del paese e, oltre che per grazia ricevuta e quindi per onore del Santo, la si celebrava per perpetuarne la tradizione. Essa comprendeva un pranzo risultante di 13 pietanze in corrispondenza ai 13 "privilegi" di S. Giuseppe. Le famiglie in questo giorno invitavano tre persone povere rappresentanti la sacra famiglia: un ragazzo celibe che impersonava Gesù, una donna la Madonna, ed un uomo sposato S. Giuseppe; queste persone prima della festa dovevano confessarsi e comunicarsi. Dopo aver recitato in ginocchio le preghiere, la Sacra Famiglia sedeva a tavola, in una stanza separata nella quale veniva addobbato un altarino in onore di S. Giuseppe. Terminato il pranzo veniva donato ai Santi un cesto pieno di cibi già gustati a tavola, compresa una pagnotta di pane. Tuttora ai parenti ed amici vengono offerti dolci particolari detti "Kav'zunett" per devozione al Santo. |
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Una caratteristica tipica della festa dell'Ascensione è l'offerta del
Latte. È un rito che si richiama alla consuetudine pagana di presentare
alle divinità l'offerta di primizie stagionali. All'alba della
festa dell'Ascensione un gruppo di giovani e volontari raccolgono il latte
e lo lavorano per ricavarne formaggio e ricotta. Tali prodotti vengono
venduti e il ricavato viene usato dal Comitato per le spese della festa;
talvolta viene devoluto per opere di beneficenza. |
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Il Corpus Domini, festa dell'Eucarestia, è la ricorrenza religiosa
più interiore, più raccolta anche nelle manifestazioni popolari.
La processione, che si effettua dopo la Messa pomeridiana, segue quest'ordine: aprono il corteo, allineati in duplice fila, i ragazzi, i giovani della prima Comunione vestiti di bianco e i ministranti, quindi il Sacerdote che reca l'ostensorio con il SS. Sacramento. Segue poi la Banda Musicale e il popolo dei fedeli in duplice fila. Il corteo si snoda per le vie principali del paese fermandosi nei diversi quartieri dove è stato preparato dai fedeli un altarino, addobbato con tovaglie ricamate, coperte all'uncinetto, fiori e steso per terra un tappeto di petali di rose. Dopo la benedizione con il SS. Sacramento il corteo riprende la processione. Si fa ritorno nella Chiesa Madre dove tutto si conclude con la solenne Benedizione Eucaristica. |
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Era tradizione far sfilare il 13 giugno, davanti alla statua del santo, gli
animali da soma, bardati di coperte multicolori e variamente ornati alle
zampe, orecchie, fronte e coda con nastrini e merletti. La scomparsa degli
animali nella vita contadina ha ridotto la presenza a pochi elementi.
Dopo la processione, in piazza Municipio, il Comitato offre biscotti e
vino. La giornata di festa è sempre allietata da uno dei più validi complessi bandistici. |
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Nelle prime ore del mattino, l'ultima domenica di luglio, i fedeli si recano
a piedi da Gambatesa al Santuario per prelevare la statua della Madonna
e condurla a spalla in paese, dove viene sistemata nel luogo detto "Ponte
quadresquadre". Quando sono pronte le Traglie (tradizionali mezzi di trasporto, un tempo trainati dai buoi) colme di covoni, trainate da mezzi agricoli si snoda la processione fino alla Piazza Riccardo dove si deposita il grano che viene benedetto dal parroco. La processione prosegue fino alla Chiesa parrocchiale per la solenne santa Messa. Al termine dei riti religiosi il grano viene trebbiato in piazza e venduto al migliore offerente;il ricavato della vendita del grano servirà a fronteggiare le spese per la festa. |
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È la festa religiosa più sentita dal popolo gambatesano. Infatti, il 15 di agosto
per Gambatesa è la festa della Madonna della Vittoria. Caratteristico il numeroso rientro in paese dei Gambatesani che solitamente
vivono in altre città o all'estero. Per l'occasione il Comitato parrocchiale organizza in grande stile i festeggiamenti
in modo da attirare la presenza di molte persone dei paesi limitrofi. Alla processione che segue la Messa solenne partecipa tutto il popolo
e numerosissimi emigrati che rientrano per l'occasione. |
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La festa del santo patrono, al quale è intitolata la chiesa Madre,
si celebra il 24 agosto. È una delle feste religiose più
antiche. Particolare era il modo in cui si provvedeva al finanziamento della festa in onore del Santo patrono fino agli anni trenta. La raccolta dei fondi, iniziava dalla domenica seguente la festa e si protraeva per 52 domeniche successive fino al giorno di S. Bartolomeo dell'anno seguente. Molti erano i giochi che allietavano la festa: dal classico tiro alla fune alla corsa nel sacco, all'albero della cuccagna etc.. E' ormai diventata tradizione concludere la festa in piazza sempre con un concerto bandistico con la soddisfazione soprattutto degli anziani. |
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Si festeggia il 23 di settembre. Vuole essere una festa "fortemente"
spirituale senza troppe distrazioni di festeggiamenti esterni.
Dopo la celebrazione della Santa Messa delle ore 18,30 celebrata da un
Padre Cappuccino segue la processione per le vie del paese con la statua
di S. Pio. |
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Si festeggia la prima domenica di ottobre. Dopo la celebrazione della solenne
Messa delle ore 11,00 si recita la Supplica alla Madonna di Pompei. Segue
la processione che è caratterizzata dalla presenza di bambini in
costume recanti cestini pieni di uva. Al termine della processione, in Largo Castello, l'uva donata dal popolo viene benedetta, poi venduta all'asta e il ricavato serve al Comitato per le spese della festa. |
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Si celebra l'ultima domenica di ottobre ed è l'ultima festa dell'anno.
Dopo la messa solenne delle ore 11,00 si snoda la processione con la statua
della Santa portata da sole donne. Anche il Comitato organizzatore della festa è costituito da sole donne. |